Giulia Forgione
Ceramista autodidatta con alle spalle studi in antropologia e un posto fisso che ho lasciato pochi giorni prima di questo scatto.
“Una piccola stanza con una scaffalatura in metallo, un tavolo grande, dell’argilla e la compagnia esuberante del mio cane: così tutto è iniziato.“
Dentro di me, ho sempre saputo che avrei voluto lavorare con le mie mani, ma alla ceramica sono arrivata dopo molto vagare.
Non avendo nessuna formazione professionale, all’inizio le difficoltà sono state tante e la frustrazione mi ha accompagnata per molto tempo, ma la voglia di sperimentare mi ha fatto continuare a reimpastare, disfare, rifare, ancora e ancora. Fino ad oggi.
La mia pratica è profondamente influenzata dalla geologia e dalla botanica locale. Provo a dar loro voce attraverso il fare della ceramica. Rocce, argille locali, ceneri provenienti da piante diverse e materiali di scarto da cantieri e cave sono la materia prima da cui parte la mia ricerca.
Provo una grande soddisfazione nel vedere rocce e polveri destinate allo smaltimento diventare un bellissimo smalto, rendendo così la ceramica una pratica più sostenibile a livello ambientale